COSE INCREDIBILI Pietro Bello Voglio raccontarvi alcune vicende belliche alle quali assistetti di recente e delle quali rimasi vistosamente colpito, giacche' questi fatti sono prova che le volonta' umane sono spesso negate dal fato. Appreso che un potente esercito proveniente dalla Nubia, un popolo di cui noi poco conosciamo, era in marcia verso nord comandato dal valoroso loro re Ferrara e appreso che al loro seguito era il noto mercante-spia Fabietus Omnipresentes, decisi di mettermi in incognito, e senza alcuna scorta al seguito, sulle loro tracce con il duplice scopo di apprendere qualunque notizia di questo strano popolo, di cui poco conosciamo, e di riuscire a scambiare preziose merci con l'astuto mercante Fabietus. Intanto era sulle mie tracce anche il giovane capitano Calogerus da Polizzi, che di rientro da un lungo viaggio nella terra degli Helvezi, sperava di incontrarmi lungo il suo cammino allo scopo di apprendere da me alcuni rudimenti dell'arte militare e delle popolazioni ostili delle quali io ero a conoscenza. Un solo uomo si fece avanti ed ebbe il coraggio di difendere le nostre terre e si paro' lungo il cammino fino ad ora incontrastato dei nubiani, questo strano popolo di cui poco conosciamo. ANDREAS VON MARK, gran maestro dell'ordine teutonico, con un poderoso esercito di nobili cavalieri era pronto ad affrontarli. Erano giorni che il nobile condottiero seguiva le mosse dei nubiani inviando continui messaggi di scherno e di sfida al loro re. Poi successe l'incredibile. Giacche' i nubiani furono per entrare nelle nostre terre il gran maestro ebbe un ripensamento. Ricordatosi improvvisamente che il suo giovane figliolo rientrava la sera stessa da un viaggio di piacere, detto' un improvvisato piano di battaglia, fece schierare i suoi uomini, e in un baleno abbandono' il campo svanendo nel nulla, proprio come la neve si scioglie al sole. Il panico allora prese i suoi uomini e una grande confusione pervarse le loro fila. Il re Ferrara, intanto, ormai convinto di avere ottenuto una buona vittoria senza neanche aver dato battaglia, si apprestava a saccheggiare le nostre terre prima di rientrare nei suoi territori, giacche' non era la conquista il suo fine, ma il solo bottino. Ed ecco un secondo fatto incredibile. Calogerus da Polizzi si fece avanti, e messosi alla testa delle truppe teutoniche ne riordino' le fila e fatto un breve discorso alle truppe riusci' a ritrovarne il perduto orgoglio. La battaglia ebbe inizio, seppur lentamente. Il Polizzi, che dapprima si mosse con cautela, preso coraggio e dimestichezza con delle truppe che mai aveva comandato, si scaglio' con violenza contro il nemico facendone strage, giacche' e vero che manca di esperienza nell'arte militare ma non certo di coraggio e fierezza. Mai vidi tale fortuna arridere ad un condottiero cosi' inesperto. Il re nubiano, vista l'accanita resistenza e il sopraggiungere della notte, alla fine decise di ritirare quello che rimaneva delle proprie truppe e di desistere dai propri intenti. La battaglia fu invero cruenta ma ci furono molti episodi di grande cavalleria da entrambe le parti, giacche' il re nubiano ebbe grande impressione ed ammirazione per questo sconosciuto capitano che ora merita di essere elevato al piu' alto grado di generale. Non pago dei successi conseguiti e preso dall'euforia della battaglia, mi venne poi riferito che, guardando il folto delle fanterie nemiche che si ritiravano in bell'ordine e tutt'altro che demoralizzate, il giovane capitano esclamava con un briciolo di arroganza tipicamente sarracinica "Mi piacerebbe entrarci ... li apro come il burro!". Questo e' tutto a testimonianza che il fato spesso soverchia la volonta' degli uomini. Vostro Petrus Pulcher. |