LA BATTAGLIA DI YOUNCOURT


E' una fosca mattina di luglio nella Francia occidentale. Le brume mattutine si soffermano sui prati ancora un pò prima di dissolversi, mentre le cime delle colline brillano già del caldo sole estivo.

L'esercito inglese è sbarcato già da un mese sulla costa normanna, e sta ora attraversando la campagna in aperto spregio della sovranità del re di Francia, a riaffermare le pretese inglesi sulla corona francese. Gli inglesi si sono comportati come fossero su territorio proprio: le truppe sanno che la punizione per chi verrà colto a saccheggiare la proprietà altrui sarà pesante. Nonostante ciò, il passaggio delle truppe è sempre stato accolto con sospetto e paura dai villici, che hanno solo da temere il passaggio di qualsiasi esercito sulle loro terre, nemico od amico che questi si dica.

Ma oggi la loro avanzata si è fermata: l'esercito francese è là di fronte a loro, pronto a raccogliere il guanto di sfida gettato in modo così insolente sul viso di un Re fiero e bellicoso.

Di fronte all'esercito inglese schierato si erge un muro di uomini ricoperti di corazze lucenti, con i colori delle bandiere e degli emblemi ancora smorzati dalla foschia. Sulla loro destra, gli invasori notano un numeroso gruppo di arcieri, la cui linea termina con alcune truppe leggere che presidiano una collina. Verso il centro, brillano le punte delle lance di una falange di fanteria, al cui fianco, sulla sinistra, luccicano le corazze del fiore della cavalleria di Francia che, lasciate le proprie cavalcature, si appresta ad affrontare il nemico a piedi. Dietro di loro si scorge un'immane turba di soldati vocianti, malvestiti e male organizzati, pronti a spogliare e derubare il nemico vinto quanto a fuggire rapidamente in caso di sconfitta. Il margine dello schieramento francese si perde nei primi contrafforti di un'altra collina, i cui ripidi pendii non sembrano occupati dal nemico.

Nel campo inglese, il Re si rivolse ai suoi due comandanti: "Questi francesi sono troppo pochi, non vedo la loro cavalleria. Abbiamo di che temere un tentativo di aggiramento, occorre avere prudenza. State particolarmente attenti a quei due boschi sui due lati del campo, potrebbero essere un ottimo nascondiglio per un'imboscata". Poi, rivolgendosi ad uno dei due: "Voi, sir Percy, comanderete l'ala destra: al vostro comando avrete l'artiglieria, fatene buon uso". "Non mancherò, sire" rispose sir Percy. "E voi, sir Godfroy", continuò il Re, "a voi toccherà il compito di minacciare il centro dello schieramento nemico con i vostri cavalieri normanni e guasconi. Conosco il loro valore ed il vostro, e so che non mi deluderete". "Si, maestà", rispose Godfroy, "i miei uomini fremono di provare la punta delle loro lance ed il filo delle loro spade". "Avrete l'appoggio mio e di sir Percy sui vostri fianchi", continuò il Re. "Terrò con me il contingente di arceri, insieme alla mia guardia personale, ed agirò sulla vostra sinistra. E, se aggiramento deve essere, ritengo probabile che il nemico cercherà di colpire su questo lato, e quindi mi premurerò di accoglierlo come si deve...". A queste parole gli altri due sorrisero. "Andiamo, ora, miei signori, la battaglia ci attende." E con queste parole, il Re ed i suoi generali si avviarono alla testa delle loro truppe.

[Riferimenti da parte inglese.
Terreno: colline ripide nella zona di schieramento francese, due a sinistra ed una a destra. Due boschi,uno sul lato destro ed un'altro spostato verso il centro sul lato sinistro. Strada spostata verso destra.
Schieramento francese: comando CinC sulla destra, nell'ordine Ax(X) parzialmente sulla collina, gnocco di Bw(I) ed a fianco il CinC smontato. Dietro di lui 8 Sp(O) incolonnate. A sinistra, linea di Kn smontati con dietro 21 orde su 3 file. Qualche psiloo sull'estrema sinistra. Un comando in marcia sul fianco (Kn ed Ax(X)).
Schieramento inglese: sulla strada, Art(S) con un paio di Bw(O) a tenerle compagnia, alla sua destra 4 Bd(O), 6 Ax(X) e 2 Ps davanti al bosco. 1LH e 2Kn(I) più il generale Kn(O) incolonnati sulla sinistra completano il comando. Al centro, comando d'assalto di irregolari, con 3 Kn(O), 2 Kn(S) ed il generale Kn(O), 1 LH e, nelle retrovie, 3 Bw(O).
Alla destra, 2 gruppi di mtd Bw(S), 15 in tutto, in due colonne distanziate di fronte al bosco, + 2 Kn(I) ed il CinC Kn(S) verso il centro.]

Le truppe inglesi iniziano la manovra che le porterà allo scontro col nemico. L'artiglieria avanza sfruttando una strada che punta dritto allo schieramento avversario, col resto della fanteria che l'accompagna che si porta avanti silenziosamente ma risolutamente. Al centro, due manipoli di cavalieri si avanzano coraggiosamente verso il nemico: sono vestiti in modo strano, urlano e si agitano e la loro è avanzata è tanto disordinata quanto veloce. Giunti ad una distanza di sicurezza dalle fanterie nemiche si fermano a lanciare i loro giavellotti, ad insultare i nemici ed a sbeffeggiarli, scappando di fronte a loro quando si avvicinano troppo. La fanteria francese è rallentata nella sua manovra da questi "straccioni", mentre i comandanti si sforzano di controllare i loro uomini focosi che vorrebbero inseguire quei vigliacchi e far loro vedere come combatte un vero uomo d'arme.

Nel frattempo, gli arceri inglesi hanno iniziato a manovrare per aggirare il fianco francese, passando sulla sinistra del bosco, mentre l'artiglieria sta per raggiungere la distanza di tiro utile dalle linee nemiche, che stanno rischierando parte della loro fanteria precedentemente incolonnata. La cavalleria inglese si è approssimata alla linea francese quando....

[Le LH irlandesi rallentano la fanteria francese non consentendole di marciare. Quando la linea di Kn inglesi è a distanza di carica, un dado PIP di 1 decide il da farsi per la prossima mossa... ]

"Accidenti, lo sapevo che sir Godfroy non sarebbe riuscito a trattenere i suoi cavalieri", commenta il Re osservando la cavalleria inglese, normanna e guascone che carica la linea francese. In un breve volgere di tempo, il combattimento infuria e le urla degli uomini si mescolano al clangore delle armi sulle corazze ed ai nitriti dei cavalli. Ad un tratto sembra di vedere qualcosa ondeggiare, e si sentono le urla di giubilo dei cavalieri inglesi. La linea francese vacilla; i soldati raccogliticci schierati dietro quella che era la linea degli uomini d'arme francesi adesso vacilla e subisce grosse perdite. Ad un tratto, le urla si alzano più forti, quando questa massa di uomini, vista la mal parata, inizia a fuggire disordinatamente. I pochi uomini d'arme francesi rimasti cercano di arginare la cavalleria inglese, che ormai si dirige inesorabilmente verso il campo avversario.

Sulla destra, l'artiglieria ha iniziato il suo fuoco, che per ora non ha portato però grossi risultati. La fanteria inglese invece avanza minacciosamente verso gli arceri francesi, che iniziano un tiro incerto che rallenta solo marginalmente l'avanzata nemica.

Improvvisamente, si sentono risuonare delle trombe sul lato sinistro, e si ode l'inconfondibile rumore degli zoccoli di cavalli pesantemente bardati. In lontananza, rilucono le corazze dei cavalieri francesi mandati ad aggirare lo schieramento avversario!

"Richiamate gli arceri" grida il Re, ordinando ad uno dei due gruppi di tornare sui suoi passi e di schierarsi per accogliere i nuovi arrivati, mentre l'altro gruppo si schiera facendo fronte ai nuovi arrivati avendo l'appoggio del bosco sulla sua destra.

I cavalieri francesi, nell'impeto di raggiungere il campo di battaglia ove già sentono tuonare il cannone, hanno lasciato indietro la fanteria che era stata loro aggregata, e si presentano sul campo di battaglia schierati in una lunga linea rilucente. Alla vista degli arceri schierati sul loro fronte e sul loro fianco sinistro, hanno comunque un momento d'incertezza, ed ora avanzano cautamente. Le prime frecce inglesi rallentano qualche gruppo e disordinano parzialmente la perfetta linea, che, rotti gli indugi, arriva a contattare il gruppo di arceri posto loro di fronte. Purtroppo per loro, tanto ardore e le frecce inglesi provenienti dal loro fianco hanno tolto qualcosa del loro impeto, ed il combattimento si protrae, non senza perdite.

A questo punto si odono alte grida provenire dal lato destro del campo: in lontananza, i nuovi arrivati vedono che la fanteria inglese è riuscita ad arrivare al combattimento con gli arceri che finora li avevano tormentati, e ne sta facendo strage. L'intero esercito francese vacilla e, ad un tratto, l'ordine si dissolve e ciascuno comincia a correre per la propria vita.

Il Re, giunto ormai nei pressi dell'accampamento nemico di cui si apprestava a fare scempio, si volta e vede il nemico fuggire in ogni direzione. "Bene" commenta, "la nostra marcia ha dato i suoi frutti. Questa vittoria renderà sicuro il nostro rientro in patria, e terrà tranquilli i francesi per un pò di tempo".

[Gli Irr Kn(O) ed (S) subiscono qualche perdita, ma riescono a bucare la linea dei Kn smontati francesi, eliminandone alcuni, facendo poi scempio delle orde. Lo scontro termina sul filo, 3 perdite per i Kn che hanno un breakpoint di 4, i francesi rompono prima. Sul lato destro non c'è storia: a parte un Bw(O) eliminato da un tiro fortunato francese, le Bd(O) fanno scempio dei Bw(I) e fanno cadere il comando alla seconda mossa di contatto. I Kn della marcia sul fianco entrano facendo 1 al primo dado, per cui lasciano fuori la fanteria. I tiri successivi non sono molto fortunati, per cui avanzano lentamente cercando di non rompere la formazione. Dopo i primi recoil, prendono comunque 2-3 perdite (una assegnata erroneamente), riuscendo ad eliminare un Bw, ma la battaglia finisce prima che riescano a combinare qualcosa. La battaglia si conclude con 5 elementi inglesi persi in totale.]

La battaglia è stata sostanzialmente equilibrata al centro, dove entrambi i comandi sono stati ad un pelo dal rompere: ci sono riusciti prima i francesi, ma la fortuna nei tiri di dado è stata abbastanza equilibrata (checchè ne dica certa gente....). Gli altri combattimenti non hanno avuto storia, uno per manifesta incapacità (i Bw(I)) e l'altro perchè è finita prima la guerra.
L'Art(S) si è distinta per la sua inutilità, magistralmente schermata dal CinC avversario che era un bersaglio troppo duro da rodere ed è arrivato ad un pelo dallo smontarla...

Lezioni:
non basta fare entrare la marcia sul fianco, occorre anche farla muovere... non bisogna andar troppo sotto con l'artiglieria, meglio misurare prima le distanze se non si ha occhio :-(

In sostanza, uno scontro divertente e un'ottimo allenamento per il torneo.

Ciao
Roberto

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