PIRRO INVADE LA GALLIA

Pinguetorige osservò il messaggero che, trafelato, arrestò il cavallo proprio davanti alla sua capanna e si mise a gridare "Pingue, Pingue...".
"AGGUANTATELO E LEGATELO" urlò Pinguetorige, "così impara a mancarmi di rispetto! Fare riferimento alle mie dimensioni, tsk! Ottimo per il prossimo sacrificio agli dei!"
"FERMI!" gridò il messaggero, allontanando i primi guerrieri che erano riusciti già a mettergli una corda intorno al collo. "O grande, grande capo..." "ANCORA?! IMBAVAGLIATELO!" "Ma no! FERMI. Perdona le mie parole, Pinguetorige, non volevo mancarti di rispetto" disse il messaggero con voce strozzata dalla corda che gli stringeva il collo, "ho notizie importantissime, ti ho chiamato così solo per risparmiare tempo... aghr... la... corda... collo... respiro....."
"Lasciatelo" ordinò Pinguetorige. Non aveva mai capito perchè i suoi genitori gli avessero dato quel nome. Da piccolo, era caduto in una buca seminascosta ed un'altra volta era stato caricato da una capra, ed in entrambi i casi qualcuno aveva cercato di avvertirlo ma non aveva fatto in tempo a finire di pronunciare il suo lungo nome prima che succedesse il fattaccio. Si massaggiò il voluminoso didietro nel ricordo di quegli eventi, chiedendosi perchè non lo avessero chiamato Ugo.
Mentre Pinguetorige era immerso in questi pensieri, il messaggero era stato liberato dalla corda, e, grazie ad un tentativo non riuscito di respirazione bocca a bocca da parte di un guerriero del villaggio di nome Agliofetentix, era in piedi e respirava, anche se aveva un colorito verdastro.
"Dimmi, messaggero, che accade?" chiese Pinguetorige, evidentemente rabbonito. "O gran... O mio capo, porto cattive notizie. Mesi fa tale Pirro è sbarcato in Italia proveniendo da est, ha sconfitto chiunque gli si sia parato dinnanzi ed ora procede verso le nostre terre. Il suo esercito è potente, ha persino degli enormi cavalli grigi con una grossa coda sul muso e delle corna che escono dalla bocca... veri mostri!"
"Ho già sentito parlare di questi mostri, mi sembra li chiamino liofanti o qualcosa del genere" rispose Pinguetorige". "Grazie, messaggero" continuò. "Dategli da mangiare e da bere, se l'è meritato. Pendolarix, vieni qui! corri da Rezzonix, il capo dei Gaesati su a nord, e digli che abbiamo bisogno dei loro servigi, e che verranno pagati profumatamente come al solito. Potrebbe ritirarsi a vivere di rendita, con tutte le greggi che gli abbiamo dato in pagamento. Metà dei recinti di Zurigovia sono pieni di bestie sue. E tu, invece, corri dal capo Gelatarix e digli che è venuto tempo di rispettare il nostro patto di alleanza. Sfigatix, tu vieni con me, stabiliremo un piano di azione..."

Qualche tempo dopo, Pinguetorige, i suoi generali scrutavano l'orizzonte per distinguere qualcosa dalle nubi di polvere che tradivano l'avvicinamento dell'esercito di Pirro.
"Eccoli che arrivano" disse Pinguetorige, "Li affronteremo in questa piana. Peccato per quella collinetta rocciosa proprio in mezzo, ci darà fastidio. In compenso, possiamo tendere loro un'imboscata sia partendo dalle colline sul lato sinistro che dal bosco sul lato destro. Ci schiereremo così: tu, Sfigatix, ti posizionerai con la cavalleria dietro quelle colline sterpose sulla sinistra, e da lì coprirai il nostro fianco ed impegnerai la loro cavalleria, che presumo si schiererà su quel lato visto che l'altro fianco è coperto da quelle colline impervie. I carretti di Gelatarix si schiereranno invece in imboscata nel bosco sulla destra, con dietro i loro guerrieri a piedi. Tu, Rezzonix, starai alla mia sinistra ed avrai il tuo fianco sinistro coperto dalla cavalleria di Sfigatix.
Io, col grosso dei guerrieri, coprirò il resto del centro. Non è il caso di fare grandi piani: tranne Gelatarix, che attenderà il momento opportuno per uscire dal bosco, cerchiamo di andare avanti uniti e di farli neri. Avete capito tutti?" Tutti i generali annuirono. Rezzonix, il capo dei Gaesati, chiese: "Eh, Pingue, se ghe vegnen addoz cui liufant? sa fem? a ghn'o mia de gent col giavelotto, i me stan tuc asema cunt la lancia e la spada." "Ti ho già detto di non chiamarmi Pingue!" sibilò Pinguetorige. "So che per contrastare i liofanti bisogna girargli intorno e disturbarli, ho io la gente adatta a questi compiti. Se avrai problemi te li manderò." "Va ben", rispose Rezzonix, "ga cunti sura, me racumandi."
"Ancora una cosa, Sfigatix, prima che tu vada" disse ancora Pinguetorige, "cerca di comportarti un pò meglio dell'altra volta. Hai nel tuo comando il fiore della mia cavalleria, evita di finire in un campo devastato dalle talpe, dove i cavalli inciampano continuamente, o di farti venire un attacco di asma nel bel mezzo della battaglia, così che non riesci più a dare ordini, o altre amenità del genere che abbiamo già visto. Hai sacrificato agli dei prima della battaglia per assicurarti la buona sorte (o almeno una sorte meno nera del solito)?" "Si, capo, almeno ci ho provato: ho raccolto delle armi e delle corazze per andare a gettarle nel lago come sacrificio, ma sulla strada una spada mi è caduta su di un piede, sono inciampato e le armi sono cadute. Mentre le raccoglievo, è scoppiata una tempesta fortissima, che le ha semisommerse di grandine. Mentre mi medicavo le ecchimosi, è arrivata una mandria di cavalli selvaggi: sono dovuto scappare e poi, è caduta la neve e non ho più ritrovato le armi..." "LA NEVE AD AGOSTO??? Sfigatix, ho un brutto presentimento, ma ormai è tardi. Andiamo."

Riferimenti di parte gallica. Colline rough sulla sinistra, con comando di cavalleria in imboscata (13EE). Sulla destra, sub-generale Gaesato (16 WB(S) in doppia fila). Subito a destra, con di fronte una collinetta ripida giusto in centro al tavolo, comando principale con 35 Wb(F), 8 Ps(S) e 2 Ps(O). Sulla destra, serie di colline ripide con in mezzo un bosco orientato di sbieco, con dentro il comando alleato con 5 carretti Cv(O), 10 Wb(F) e 2 Ps(O). Pirro: due gnocchi di picche in centro, con un fianco coperto da una collina ripida e l'altro da una collina rough. Qualche auxilia sulla destra e tra i gnocchi di picche. Sulla sinistra, nell'ordine, altri auxilia, 3 Kn(F), 2 elefanti scortati da 4 Ps(S), 5 Cv(O) e qualche altro Kn(F). 5 o 6 LH sono schierati orientati verso il lato per parare un'eventuale marcia sul fianco.

Nonostante la durata, lo scontro ha storia breve: gli LH si rischierano sul fianco della loro cavalleria appena realizzato che non c'è marcia sul fianco, mentre la cavalleria gallica scende la collina e si schiera contro la cavalleria di Pirro. Nonostante un vantaggio iniziale, (un elemento supportato ed il generale vs 2 Cv(O) avversari, non riesce ad ottenere alcun risultato. Nel frattempo i Kn(F) a destra fianco degli elefanti riescono a rischierarsi a sinistra, chiudendo il buco sul lato insieme con le LH. Alla terza mossa, l'ultimo combattimento del generale di cavalleria gallico (non particolarmente svantaggiato) si conclude con un 6-1. Prima perdita in assoluto. Il comando non crolla, ma non riesce più a manovrare e viene lentamente avvolto dalla cavalleria pirrica, che comincia a fare perdite. Dopo altre 2-3 mosse il comando crolla e, grazie alla necessità di almeno tre PIP anche solo per fermare qualcuno ed a dei meravigliosi tiri di dado, evapora molto rapidamente. Nel frattempo, gli Ps del comando centrale sono riusciti a rischierarsi in supporto dei Gaesati, che hanno chiuso su elefanti ed auxilia. Gli elefanti vengono impegnati dagli psiloi, gli Ax dalle Wb. Riescono anche a fulminare una cavalleria avversaria ed a chiudere sul fianco un elefante, ma il combattimento successivo viene perso, e nella mossa successiva due Cv(O) demoralizzate pensano bene di accopparne un paio con la loro ZOD mentre crepano gloriosamente. Gli Ax vengono respinti ma non ancora bucati, la cavalleria di Pirro è ormai sul fianco delle Wb(S) che alla fine rompono. L'esercito gallico non ha ancora raggiunto il breakpoint (di poco), ma sono le sette, per cui tiriamo su tutto e buonanotte. Le picche non si sono mai mosse, le Wb(F) non sono mai riuscite ad arrivare sufficientemente vicino avendo la necessità di manovrare gli Ps per coprire i gasati. Il comando in ambush nel boschetto non è mai entrato in gioco.

Mentre ritorna prudentemente al suo villaggio, sperando di riuscire a fortificarlo prima che le truppe di Pirro all'inseguimento li raggiungano, Pinguetorige si rivolge al suo comandante della cavalleria che, pesto e macilento, è riuscito a sfuggire agli zoccoli dei cavalli avversari (almeno in parte...) ed a rientrare nelle sue linee: "Sfigatix, sei un disastro, una rovina. Ma come è possibile che tu sia sparito nel bel mezzo della battaglia? la loro cavalleria ha fatto a fette quei deficienti dei tuoi uomini che, non vedendoti, stavano fermi come le belle statuine a farsi massacrare!" "Perdonami, capo" risponde Sfigatix, "ti prometto che la prossima volta cercherò di non far più inciampare il mio cavallo nelle radici sporgenti, di non cadere più nella pozza di fango, di non perdere la voce a causa dei miasmi che ne uscivano, di non restare stordito a causa del ramo che mi è caduto in testa..." "BASTA! non è possibile! se non fossi mio figlio..."

Roberto Ferrara


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